No, non parliamo di incendi, sebbene oggi essi rappresentino la più grave minaccia per le zone boschive del pianeta. Questa è un’altra storia.
La “storia” della Phytophthora ramorum: un altro esempio dell’impatto economico e ambientale conseguente all’introduzione di un patogeno esotico su piante forestali.
A questa specie di Phytophthora è stato attribuito, alla fine del secolo scorso, un grave deperimento delle foreste di quercia (“sudden oak death”) in California ed in Oregon (Stati Uniti d’America). Successivamente il patogeno è stato rinvenuto nello stato di Washington e in Canada, su piante di rododentro in vivaio. In Europa, è stata segnalata, soprattutto su rododendro e viburno, nei vivai di numerosi paesi (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia e Gran Bretagna). Il patogeno, infine, è stato intercettato anche nell’Italia Settentrionale, ma solo su piante in vaso provenienti dall’estero. In America, nelle foreste di quercia il patogeno, a causa della sua capacità di attaccare specie diverse, sembrerebbe minacciare anche la biodiversità della flora del sottobosco. In Europa, Phytophthora ramorum è considerato un patogeno che può seriamente compromettere la qualità di piante ornamentali quali Viburnum e Rhododendron. In America, per combattere P. ramorum si sta perseguendo la strategia dell’eradicazione.
In Italia, sembrerebbe che l’eradicazione del primo focolaio sia stata attuata spontaneamente, con la distruzione delle piante di rododendro e di azalea infette provenienti dall’estero. Nell’anno successivo alla segnalazione, infatti, non vi sono state successive segnalazioni della presenza del patogeno nell’area del Nord-Italia in cui è largamente diffusa la coltivazione di queste specie ornamentali. Ma nei confronti di questo parassita, proprio a causa della sua capacità di attaccare molte specie ornamentali coltivate in vaso ed esportate in paesi lontani, occorre prestare grande attenzione.
Tratto da Spore (2014) di Maria Lodovica Gullino. Daniela Piazza Editore