Prima Parte

MICOTOSSINE: QUANTI MORTI IN AFRICA?

Alcuni funghi patogeni producono alle colture che attaccano danni non solo diretti (perdite di produzione,  lesioni, …) ma anche indiretti, producendo metaboliti secondari che hanno un’azione tossica nei confronti di uomo e animali: sono le famigerate micotossine.  Queste sostanze sono diventate tristemente famose all’inizio degli anni 1960 quando in Inghilterra morirono 100.000 tacchini alimentati con mangime contaminato da un particolare tipo di micotossine, le aflatossine. Si parlò allora di malattia X del tacchino.  

Le aflatossine sono le micotossine conosciute da più tempo, le più pericolose per i danni che provocano all’uomo e agli animali: esse hanno infatti azione cancerogena, causando tumori al fegato.  Tale attività cancerogena è stata provata e confermata e oggi le aflatossine sono considerate responsabili dell’alto tasso di tumori al fegato che si riscontrano in Africa. Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus sono i funghi considerati i principali responsabili della produzione delle aflatossine. Il primo è più adattato ai climi temperati, mentre il secondo trova nelle zone tropicali e sub-tropicali le condizioni ambientali (elevate temperature ed umidità relativa) più adatte al suo sviluppo.

C’è quindi un importante mito da sfatare: le aflatossine non sono soltanto un problema dei paesi in via di sviluppo. Certamente nei paesi in via di sviluppo alle condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo dei funghi produttori di aflatossine si sommano condizioni di conservazione delle granaglie e delle derrate non ottimali, ma anche nei nostri climi temperati nelle ultime annate abbiamo avuto condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo di Aspergillus flavus, con contaminazioni di mais e altri prodotti. 

L’elevata incidenza di tumori del fegato osservata in Africa viene oggi spiegata con il consumo prolungato di derrate contaminate da aflatossine, anche a livelli bassi. Sono quindi effetti cronici quelli che si osservano nelle popolazioni africane.

to be continued…

Tratto da Spore (2014) di Maria Lodovica Gullino. Daniela Piazza Editore