Seconda Parte

QUANDO I RIFIUTI DIVENTANO RISORSA

Alcuni dei compost impiegati hanno manifestano interessanti fenomeni di regressività nei confronti di alcuni importanti patogeni delle colture ortofloricole, mettendo in luce un aspetto ulteriormente sfruttabile.  Alcuni compost, grazie alle loro caratteristiche fisico-chimiche e/o alla presenza di microrganismi antagonisti, sono in grado di contenere alcuni patogeni terricoli.

La produzione e l’impiego di compost è in pieno sviluppo nel nostro Paese e il compost costituisce una risorsa di grande interesse per un’agricoltura multifunzionale come quella moderna, in grado di valorizzare materiali, come i rifiuti organici, altrimenti inutilizzabili. Insomma, da rifiuto a risorsa.

Ogni anno soltanto in Italia il settore agroalimentare produce 30 milioni di tonnellate di scarti e sottoprodotti, con caratteristiche diverse a seconda della specifica filiera produttiva da cui essi derivano. Ad esempio, il processo di vinificazione produce come scarto le fecce e vinacce, che possono essere utilizzate per usi alternativi alla distillazione, quali quello energetico ed agronomico.

Anche la lavorazione delle nocciole produce alcuni scarti, ad esempio i gusci, caratterizzati da una consistenza legnosa, dovuta alla elevata presenza di lignina.  Gli scarti, che rappresentano il 50% in peso della nocciola, possono essere utilizzati nel settore energetico tramite combustione, per generare calore.  La filiera risicola produce come scarto la pula e la lolla, utilizzate a fini energetici o alimentare. Gli scarti dell’industria dolciaria sono, invece, rappresentati dai residui di lavorazione del cacao nel caso di prodotti a base di cioccolato e da polvere di wafer nel caso di prodotti dolciari, merendine.

Normative recenti consentono di utilizzare il digestato prodotto da questi scarti dell’industria agroalimentare mediante digestione anaerobica in agricoltura. Compost preparati da questi scarti hanno manifestato una interessante attività, non solo per le loro caratteristiche agronomiche ma anche per la loro capacità di contenere alcuni patogeni.

Tratto da Spore (2014) di Maria Lodovica Gullino. Daniela Piazza Editore