Prima Parte

PERCHÉ GLI AMERICANI CONSUMANO IL WHISKY

La vite è una specie di origine molto antica. Viti selvatiche erano presenti in diverse aree europee già 500.000 anni prima di Cristo, come rivelato da reperti fossili. Sempre in Europa, 3500 anni prima di Cristo venivano consumati i frutti delle viti selvatiche

La vite europea o domestica (Vitis vinifera sativa) è quella oggi coltivata per produrre uva da vino e da tavola. Pare che la coltivazione della vite europea sia iniziata in Armenia e Georgia diversi millenni prima di Cristo, diffondendosi poi rapidamente nelle regioni limitrofe. Nel terzo millennio avanti Cristo l’uva cominciò ad essere utilizzata per la vinificazione. E di vino si parla nella Bibbia.  In Italia la coltivazione della vite europea iniziò con l’arrivo degli antichi Greci in Sicilia e, più o meno nello stesso periodo, gli Etruschi avevano incominciato a coltivare la vite in Toscana e Lazio. Furono, però, gli antichi romani a diffondere la vite e il vino in quasi tutta Europa, nei territori che andavano conquistando.  La coltivazione della vite e la produzione di vino continuò nei secoli successivi, rappresentando essa una coltura piuttosto facile e di poche pretese.

Improvvisamente, intorno alla metà del 1800 le cose si complicarono: arrivarono infatti dall’America, uno in fila all’altra, ben tre parassiti che causarono danni gravissimi alla vite europea, rendendone la coltivazione molto più complessa.

I due parassiti di origine fungina, che causavano il mal bianco (noto anche come oidio) e la peronospora, e l’insetto, la fillossera, erano presenti molto probabilmente da lungo tempo in nord America, anche ben tollerati dalle viti selvatiche. A causa della presenza di tali parassiti, del resto, gli americani non erano mai riusciti a coltivare con successo le talee di Vitis vinifera che importavano dall’Europa.  

to be continued…

Tratto da Spore (2014) di Maria Lodovica Gullino. Daniela Piazza Editore