Oggi si calcola che il 10% della popolazione degli Stati Uniti d’America abbia avuto origine da irlandesi fuggiti dalla fame. Negli Stati Uniti gli irlandesi emigrati costituirono una popolosa colonia, destinata a diventare molto influente sulle scelte politiche, economiche e sociali. Di origine irlandese era John F. Kennedy, presidente degli stati Uniti all’inizio degli anni 1960. Alcune sculture di Robert Shure, a Boston, ricordano ai giovani l’enorme tragedia.
Per dare un’idea delle sofferenze subite dagli irlandesi, basti citare che solo nel 1847 100.000 irlandesi lasciarono il paese per raggiungere il Quebec, in Canada, passando attraverso ispezioni e quarantena. Di essi, 5.000 morirono durante il viaggio e 5.000 di tifo e dissenteria, prima di raggiungere la meta tanto agognata.
Questi numeri danno l’idea dell’immensa tragedia causata dalla comparsa della peronospora su patata in Irlanda, che ha segnato la storia di un paese.
Potrebbe oggi accadere di nuovo una tragedia simile? La risposta è: forse no, nei paesi industrializzati, forse sì, nei paesi in via di sviluppo. Poteva essere evitata una tragedia simile? Certamente no, nel 1845. Probabilmente sì, oggi.
L’epidemia di peronospora della patata stimolò i ricercatori dell’epoca (soprattutto botanici) ad occuparsi di malattie delle piante. Fu il Rev. M.J. Berkeley, in Inghilterra, a riconoscere che il patogeno, descritto e soprannominato da C. Montagne, medico dell’esercito di Napoleone, potesse essere la causa della malattia.
Lo studio di questa malattia generò una grande competizione tra gli studiosi dell’epoca. Come già detto, a quei tempi la teoria della generazione spontanea era prevalente. Anche i medici e il clero, che rappresentavano la parte più evoluta e colta della popolazione, vedendo i segni del patogeno sui tuberi, le foglie e i fusti di patata credevano che essi fossero prodotti dalla pianta stessa come conseguenza del marciume piuttosto che considerarli la causa del marciume e della morte della pianta.
Le affermazioni di Berkeley furono contestate da John Lindley, botanico inglese e The Gardener’s Chronicle pubblicò le loro dispute che restano, forse, le più profonde dissertazioni filosofiche tra ricercatori nel settore della patologia vegetale. Pochi fitopatologi saprebbero oggi affrontare, con tanta profondità filosofica, una discussione. Ma, purtroppo, tali dispute non contribuirono a proteggere le coltivazioni di patata dagli attacchi del patogeno considerato responsabile degli attacchi.
to be continued…
Tratto da Spore (2014) di Maria Lodovica Gullino. Daniela Piazza Editore